Bentrovati cari lettori di questa cerea novela che giunge oggi al suo 7° trucidissimo episodio.
La mattina successiva alle 7 in punto è GPM ad inviare un sms a Gabriela.
GPM: buongiorno Principessa, dormito bene. Stai meglio oggi? Ci vediamo più tardi per un caffè?
G: Bg se vuoi h 9 in piazza al bar del Marchio
GPM: ci sarò
G: ok
Gpm dopo le abluzioni mattutine esce e si reca in ufficio dove fa le prime telefonate di lavoro e prende un appuntamento con un cliente vicino alla piazza alle 9.30, per poter uscire e raggiungere Gabriela per il caffè concordato, senza dare nell’occhio ai suoi capi che, nonostante sia un libero professionista, lo controllano e lo trattano come un dipendente sottoposto.
Eh si, perché bisogna dire che il reparto commerciale del giornale con il quale GPM ha un contratto di collaborazione come agente plurimandatario, è organizzato peggio di un lager.
Lo trattano infatti alla stregua di un dipendente, costringendolo a stare quasi sempre in ufficio ed a chiedere il permesso per uscire, ovviamente guadagnando solo provvigioni come molti dei suoi colleghi.
Inoltre, come se non bastasse, gli fanno pagare il costo della scrivania, in modo da aggirare la legge ed evitare che qualcuno degli agenti possa vantare un rapporto di dipendenza con l’azienda e, per finire, gli addebitano sul conto provvigionale mensile il costo dei layout che vengono realizzati per i clienti che ne sono sprovvisti.
Per non parlare del fatto che l’azienda ritaglia verso il basso le percentuali provvigionali sulle vendite di anno in anno.
E tutto questo con un rapporto che definire subordinato è poco, gli danno ordini e lo costringono a tralasciare il proprio portafoglio clienti, per coprire i buchi pubblicitari che si vengono a creare giornalmente, buchi che tutti gli agenti devono vendere a bacchetta ed all’ultimo minuto e definiti per questo appunto: last minute.
In questo contesto è costretto all’operatività il nostro protagonista, al quale viene imposto di fatto anche un rapporto monomandatario, pena la risoluzione del contratto, in barba a quanto pattuito, ma questa è la prassi in questo paese e siccome nessuno si ribella, il mobbing la fà da padrone.
Alle 9 precise GPM si trova nella piazza davanti al bar del Marchio ad aspettare Gabriela.
Si guarda intorno, ma di lei nessuna traccia.
Cammina su e giù, mentre passano i minuti e l’ora dell’appuntamento con il cliente si avvicina.
Sono le 9.15 quando Gabriela appare all’orizzonte con la sua improponibile frangia arancione, da come cammina si capisce che non è di buonumore.
GPM si avvicina invece sorridente, nonostante l’ansia dell’appuntamento che si sta approssimando, poiché è molto felice di vederla.
Anche lei tutto sommato nel vederlo sorride ed una volta uno di fronte all’altra si abbracciano candidamente, scambiandosi un bacio sulle labbra.
A pochi passi dal bar è fermo un uomo sulla quarantina, vestito in giacca e cravatta e sul cui collo campeggia un colorato e volgarissimo tatuaggio.
L’uomo al vederli avvicinare trasale e si accosta ai due con passo arrogante, abbracciando e baciando sulle labbra Gabriela.
Uomo: ah bene, bene, vedo che non perdi tempo! Bastano poche settimane e ti trovo in giro con un altro!
G: E che mi devo chiudere in convento? Si lui è l’uomo con cui esco! E allora? Ci siamo lasciati da più di 3 mesi Bruno…
Bruno (B): ma brava brava esci con ‘sto bell’imbusto! E chi è? Allontanati tu cicisbeo che devo parlare con la donna dalla frangia da ragazzina… Ma che ti credi tu di avere 20 anni? Con la frangia arancione… Sei ridicola!
GPM: scusi io non la conosco, ma non le permetto di usare questi toni con la signorina!
B: (scoppiando a ridere) la signorina!? Cosa, cosa? Che cosa non permetti tu?
G: piantala non ha certo paura di te, lui!
Bruno si avvicina spintonando violentemente GPM, il quale barcolla mentre guarda l’orologio, sempre preoccupato per il suo appuntamento.
GPM: scusi ma cosa vuole da me?
B: cosa voglio? Gabriela e questo dove l’hai trovato al mercato delle pulci?
G: sei sempre il solito, ma adesso lo trovi uno che ti mette a posto!
GPM Gabriela forse è meglio che vada io sono in ritardo…
B: Ah te ne vai, mezzo uomo? Hai forse paura che ti faccia la bua? Vai, vai scappa? Bel coso che ti sei trovata.
GPM: senta se vuole provocare io…
B: tu cosa eh? Dimmi dimmi tu cosa?
GPM: Io veramente io…
Bruno gli si avvicina minaccioso, GPM indietreggia facendosi scudo con la borsa da lavoro, nel mentre Gabriela non smette di provocarlo, dandogli del violento e del pagliaccio.
Bruno si incattivisce e sferra un gancio destro sull’occhio di GPM facendolo cadere.
Gabriela si mette in mezzo e comincia a gridare come una pazza, attirando l’attenzione dei passanti. Al che Bruno, per evitare complicazioni, si dilegua in un baleno.
Gabriela si avvicina a GPM che si trova per terra con una mano sull’occhio sinistro che si sta gonfiando e si lamenta educatamente.
G: povero caro… Stai bene? Fammi vedere l’occhio. Devi scusarlo lui è così, è geloso e prima era ancora peggio ed è per questo che l’ho lasciato. Sai com’è ha avuto un’infanzia difficile.
GPM: ma lo hai baciato sulle labbra…
G: e che male c’è scusa, io bacio tutti sulle labbra! Piuttosto dimmi, vuoi che mettiamo del ghiaccio sull’occhio?
GPM: (tra sé) bacia tutti sulla labbra?!
Poi trasale guardando l’orologio.
GPM: oddio mio! Sono in ritardo! Ho un appuntamento con un cliente alle 9 e mezza…
G: ma non puoi andare dal cliente così conciato! Qui ci vuole una bistecca su quell’occhio!
GPM intanto è scattato in piedi e salutando velocemente Gabriela si è allontanato verso il luogo dell’appuntamento che per fortuna è proprio lì a due passi.
G: ti telefono più tardi per sapere come stai! La bistecaaaaaaaaaaaa
Gli grida dietro Gabriela, mentre il suo telefono squilla. E’ Bruno che prende ad insultarla nella maniera peggiore possibile.
Finisce così il 7° episodio di questa obnubilata novela.
Come andrà l’appuntamento di GPM, dall’occhio pesto, con il suo cliente?
Cos’altro succederà la prossima volta che incontrerà Gabriela?
Lo scopriremo nel prossimo episodio, l’8° per la precisione.
GABRIELAAAAAAAA
Lei amava lui, lui amava lei,
ma non si amavano fra loro.
Arrivederci al prossimo episodio.